Screening
Stima del rischio
- Viene fatto compilare uno specifico questionario con dati anamnestici.
- Si aggiunge agli esami del sangue eseguiti per il duo test (Free B e PaPP-A) un esame specifico (PIGF) che riflette la “qualita” placentare
- Con uno apparecchio validato per la preclampsia gravidica viene eseguita una triplice misurazione della pressione arteriosa su entrambe le braccia.
- Al momento dell’ esecuzione dell’esame della translucenza si esegue lo studio delle arterie uterine della gestante
- Lo screening avviene progressivamente nel percorso della gestazione
Al I trimestre – Lo screening a 11-13 settimane identifica un gruppo ad alto rischio in cui la somministrazione di aspirina può sostanzialmente ridurre l’incidenza di PE pretermine.
Al II e III trimestre – Lo screening durante il secondo e il terzo trimestre identifica un gruppo ad alto rischio nel quale un intenso monitoraggio permetterebbe una precoce diagnosi di PE e quindi una riduzione delle complicanze perinatali associate a tale patologia
I dati ottenuti con queste procedure, che prevedono uno specifico esame del sangue detto PLGF, vengono combinati e analizzati dal software rilasciato all’ operatore che ha la certificazione per questo studio che rilascia i risultati insieme a quelli del rischio di trisomie.
Questo studio porta all’identificazione di circa il 90% delle pazienti che svilupperanno pre-eclampsia precoce e che è la patologia di rischio maggiore per la gestante, la sensibilità del test è minore per le forme più tardive (> 34 settimane ) che però sono meno gravi. Professionisti che hanno un certificato di competenza specifica per lo screening della preeclampsia.